Si è spento all’età di 90 anni il commendatore Demetrio Fortugno, una vera e propria istituzione della città di Reggio Calabria, che egli rappresentò ai massimi livelli anche nello sport, nel corso della sua carriera di guardalinee nella serie A di calcio. Da dirigente, tra l’altro, fu insignito della Stella d’argento al merito sportivo del CONI.
Nell’apprendere la notizia, il presidente del CONI Calabria, Mimmo Praticò, esprime il proprio «cordoglio e quello dell’intero mondo dello sport regionale per la morte di una personalità che tanto lustro ha dato alla nostra terra. Il commendatore Fortugno era un galantuomo, una persona perbene, di rara signorilità e di straordinari valori umani. Oltre che sui campi di calcio più prestigiosi d’Italia, ha dato tanto alla nostra comunità nella sua lunghissima e storica attività di direttore del Lido Comunale. Fu lui, tra l’altro, il promotore di una delle iniziative che hanno esaltato il rapporto tra la città e il mare: il tradizionale “Bagno di Capodanno” che solo un personaggio così poliedrico avrebbe potuto ideare. Mimì Fortugno era una delle espressioni più autentiche e pulite della “Reggio bella e gentile” di un tempo. Ci mancherà. Un pensiero affettuoso – conclude il presidente Praticò – rivolgo alla famiglia del commendatore, cui era sommamente legato».
Le esequie di Demetrio Fortugno saranno celebrate oggi, martedì 14 maggio 2013, alle ore 16.00, nella Chiesa del Santissimo Salvatore.
La decisione di rendere obbligatorio l’uso dei defibrillatori, assunta nelle scorse settimane dal governo, segna l’avvio di una nuova fase nell’ambito della tutela della salute degli sportivi. Un tema assai caro al presidente del CONI Calabria, Mimmo Praticò, che fin dal 2008 ha avviato in tutte le sedi un’azione di sensibilizzazione e informazione in questo senso, chiedendo sempre maggiori certezze a tutela della sicurezza di chi pratica l’attività agonistica e amatoriale.
Il nuovo obbligo riguarda tutte le società sportive, sia professionistiche che dilettantistiche (tranne quelle che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio) e prefigura di fatto, da qui ai prossimi 30 mesi - termine ridotto a 6 mesi per i professionisti -, l’avvio di un’importante rivoluzione nell’ambito della certificazione dell'attività sportiva non agonistica e amatoriale.
La dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri salvavita sono imposti dal recente decreto del Ministero della Salute delineato di concerto con il Ministero per lo Sport. La misura invocata da più parti (specie dopo la tragedia del calciatore del Livorno Piermario Morosini) ha trovato terreno fertile nel Comitato olimpico regionale, che da cinque anni, come detto, è attivo sul fronte della prevenzione dei rischi per la salute e della tutela sanitaria nello sport.
«Troppo spesso in questi anni – afferma il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò – abbiamo dovuto assistere impotenti al decesso improvviso di atleti, in molti casi anche giovanissimi, durante lo svolgimento di attività sportive. I dati che abbiamo registrato al riguardo indicano chiaramente nell’assenza di personale qualificato nelle strutture sportive e in una non adeguata strumentazione di primo soccorso, le principali cause di queste tragedie. Più in generale – prosegue Praticò – questo triste scenario si inserisce nella cornice di una scarsa attività di prevenzione che deve iniziare dai più piccoli. In tal senso accogliamo con grande favore la recente normativa in materia – sottolinea il presidente del Coni Calabria –. Questo provvedimento conferma quanto sia corretta la linea seguita dallo sport calabrese, sotto il profilo della promozione del benessere psicofisico che attraverso l’attività sportiva, una sana alimentazione e dei corretti stili di vita, costituisce un fattore imprescindibile di crescita sociale. La fase che si apre in virtù di queste nuove disposizioni impone a tutti i soggetti impegnati nel mondo dello sport, un rinnovato impegno nell’ottica di una drastica riduzione dei rischi per la salute dei nostri atleti. Il Coni Calabria – evidenzia Praticò –, così come ha fatto fino a oggi, continuerà ad assolvere al proprio ruolo svolgendo un compito di coordinamento tra tutti gli attori del mondo sportivo preposti alla salvaguardia della salute degli atleti. In questa direzione mi piace ricordare la disponibilità manifestata dall’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria ad acquistare un certo numero di defibrillatori da destinare al mondo dello sport. Un esempio che mi auguro venga presto seguito dalle altre amministrazioni pubbliche calabresi. Inoltre, sotto il profilo della formazione di personale abilitato a usare i defibrillatori, per i quali è richiesta una particolare idoneità, lavoreremo in sinergia con la Federazione dei Medici Sportivi che ha sempre dimostrato grande disponibilità umana e professionale. Siamo certi – conclude il presidente regionale del Coni – che questa importantissima sfida in cui è racchiuso il bene assoluto della vita, vedrà protagonisti tutti coloro che a vario titolo operano nel mondo dello sport».
L'annuncio della mancata iscrizione della Tonno Callipo Vibo Valentia al prossimo campionato di A1 di volley preoccupa il presidente del CONI Calabria. Appresa la decisione del commendatore Callipo di porre fine all'esperienza della sua società nella massima categoria professionistica, Mimmo Praticò interviene per rinnovare innanzitutto la stima che lo lega ad uno degli imprenditori calabresi più operosi e lungimiranti. Il massimo dirigente dello sport regionale ha avuto un cordiale colloquio telefonico con Callipo, a cui ha espresso la vicinanza del CONI, auspicando anche "un intervento da parte di possibili sponsor, anche istituzionali, che possano eventualmente imprimere una svolta alla vicenda e consentire alla dirigenza vibonese di assumere una decisione diversa".
"La situazione della squadra di pallavolo di Vibo - sostiene Praticò - deve indurci a riflettere. Innanzitutto, ritengo che ci troviamo di fronte a una sconfitta per l'intero mondo sportivo calabrese e non certo per il gruppo Callipo, che tanto ha dato nel corso di questi anni per far sì che la Calabria fosse rappresentata ai massimi livelli; e, in secondo luogo, voglio sottolineare il grande merito che va ascritto a un presidente che ha deciso, comunque, di non disperdere il patrimonio sportivo e sociale rappresentato dal suo club: così va interpretata la sua volontà di mantenere in vita il settore giovanile e la prima squadra in serie B2. Decisione che tante altre società non hanno voluto o, più spesso, potuto assumere a causa delle difficoltà finanziarie e strutturali".
Tutto questo induce il presidente del CONI Calabria a compiere una valutazione più ampia, a 360 gradi, e approfondita, in merito alla più generale condizione dello sport "nella nostra regione e nel Meridione d'Italia". Una valutazione che, per Mimmo Praticò, "è inevitabilmente intrisa di amarezza non solo e non tanto per quanto avviene nelle realtà professionistiche, ma anche e direi soprattutto a livello di sport giovanile e di base".
In particolare, afferma il massimo rappresentante del Comitato olimpico regionale, "sono tantissimi gli esempi di società sportive, un tempo anche floride e sicuramente prestigiose dal punto di vista agonistico, che hanno conosciuto una parabola drammaticamente negativa. Club che, sulle ali della passione, dell'entusiasmo, della generosità dei loro dirigenti, avevano portato la Calabria a eccellere, ottenendo straordinari risultati nel corso di campionati trionfali coronati da promozioni spesso anche di portata storica. Eppure, alle volte, quelle stesse squadre non hanno potuto neanche cominciarli, i campionati, dopo il salto di categoria,
per la mancanza di fondi o per l'assenza degli impianti, per l'inadeguatezza delle strutture esistenti o per i bilanci inevitabilmente in profondo rosso pur a fronte di gestioni virtuose e ammirevoli".
Riceviamo e publichiamo il comunicato della FIV Calabria.
Chiusa splendidamente la regata velica della classe Laser, ITALIA CUP , organizzata dal Circolo Velico Reggio nei giorni 4 e 5 Maggio, Reggio si dimostra sempre di più la capitale della Vela.
Record di partecipazione con ben trenta imbarcazioni con il loro seguito di campioni, di vele, rimorchi porta barche e famiglie.
La vela come veicolo di promozione e sviluppo economico e turistico della città di Reggio Calabria, facente parte del fenomeno di crescita e sviluppo della città. Era un’idea, è divenuta un progetto, adesso è realtà.
“Due giorni di gran vela e intervistati i supporter il parere sulla città e sul mare è stato positivo all’unanimità -ha aggiunto il Presidente dr. Carlo Colella –e sono loro i nostri migliori portavoce e i critici più efficaci.
Misurare il risultato è un dovere e insieme uno stimolo e la regata di Italia Cup, organizzata dal Circolo Velico Reggio, ha fruttato i posti letto occupati dai trenta team e dai loro ospiti, oltre al coinvolgimento in varia misura di aziende e servizi locali a coprire ogni esigenza tecnica e logistica. La ricaduta immediata è importante, ma gli eventi della vela sono piuttosto un investimento nel futuro che ci aiuta a costruire una città a misura di turista. Ci dispiace che Reggio, oltre allo spettacolo del Lungomare non fornisca un’immagine fatta di pulizia, infrastrutture e servizi. Inoltre è stato fatto fallire il progetto che vedeva la riconversione del Porto con un approdo destinato al turismo nautico e sportivo. Mi dispiace che queste vicende non siano avvertite dalla totalità della città e non divengano argomento di protesta.”
Ma veniamo alla regata . Due giorni di vento da Sud-Est con intensità da 6 a 15 nodi , impegnativi per i numerosi team venuti dalla Sicilia, dalla Calabria e dalla Basilicata, una prerogativa per la città di Reggio che non manca mai l’appuntamento con il vento e il suo mare.
Organizzazione perfetta e collaudata attraverso il nuovo team tecnico Francesco Linares e Romeo Audino che ha fatto disputare con grande soddisfazione e grande sicurezza tutte le prove in calendario.
Quattro le prove e dieci i circoli partecipanti . Dal Circolo Velico Reggio al Circolo Vela Sicilia di Palermo, dalla Associazione Velica Chilà al Circolo Nautico Punta Piccola di Agrigento, dal Club Velico di Crotone al Circolo Velico Scirocco di Ragusa, dalla Lega Navale di Crotone allo Yacht Club di Catania, Dal Club nautico Tennis e Vela di Milazzo al C. Velico Lampetia di Cetraro . Per valutare il successo degli atleti del Circolo Velico Reggio bisogna considerare che nel 2012 la stessa prova di Italia Cup vide stravincere gli atleti siciliani che apparivano imprendibili con la loro esperienza in campo nazionale e europeo . Quest’anno, ad appena un anno di distanza , il Circolo Velico Reggio con il cambio del tecnico ha piazzato ai primi posti i suoi equipaggi che hanno superato con forte impegno e senza storia gli agguerriti equipaggi siciliani e crotonesi.
Nel Laser 4.7, una classe che interessa le future promesse, vittoria di Rosalba Giordano, appena quattordicenne, che ha regatato con un piglio di campione pigliatutto, seguita dall’altro atleta del Velico Piergiulio Tarantino e da un terzo posto di Sean Cuomo del Club Velico di Crotone. Da segnalare il quinto posto di Riccardo Bellomo di Palermo e settimo di Cesarina Criscione di Ragusa e al dodicesimo posto di Tony Laganà della Associazione Chilà.
Nella classe Laser Radial: primo posto del reggino Valerio Colella con le sue quaranta primavere sulle spalle ma con un bagaglio tecnico e di classe che proviene da due mondiali in 470 con equipaggio con il fratello Fabio, da un mondiale in multiscafo e dalla partecipazione a sette giri di Italia a Vela. Secondo Riccardo Lercara del Circolo Vela di Palermo e terzo con risultato eclatante Giovanni Giordano del Circolo Velico Reggio, infine quarto Giorgio Carlino di Agrigento che ha già partecipato a due europei.
L’opera edita da “Pellegrini” è stata presentata
nella sede del Comitato regionale del CONI Calabria, alla presenza dello stesso autore e, fra gli altri, del presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, del presidente del Comitato regionale calabrese della stessa FCI, Salvatore Dionesalvi (alla prima uscita ufficiale dopo la sua elezione) e del presidente del CONI Calabria,Mimmo Praticò.
Una platea composta da tanti esponenti reggini della politica, del giornalismo e dello sport, uniti dalla comune passione per il ciclismo, ha rivissuto grazie anche alle suggestive immagini offerte dall’archivio storico Rai, grazie all'impegno del giornalista Tonino Raffa, le pagine memorabili legate al nome di Coppi e alle sue straordinarie imprese che l’hanno visto assoluto protagonista anche sul territorio calabrese. L’occasione inoltre, ha inevitabilmente riaperto l’antica disputa tra “coppiani” e “bartaliani” che ancora oggi a distanza di cinquant’anni, non sembra trovare un vero vincitore.
Un volume prezioso quello realizzato da Ledonne, non solo per quanti seguono il ciclismo ma, più in generale, per tutti gli appassionati di sport. Ricco di testimonianze esclusive, precisi riferimenti statistici e affascinanti gallerie fotografiche, “Il Campionissimo”, costituisce una lettura irrinunciabile per tutti coloro che amano immergersi nel fascino di quei momenti leggendari che solo i grandi personaggi sono in grado di regalare. Un lavoro quello realizzato da Ledonne, frutto di una meticolosa opera di ricerca e documentazione condotta per anni, sulla storia e le straordinarie gesta sportive del più amato campione italiano della bici.
«Il ciclismo – ha detto Praticò – è uno di quegli sport che riesce sempre a trasmettere emozioni e magia attraverso gesti che fanno sognare, come l’immortale immagine del passaggio di una borraccia tra Coppi e Bartali. Ma il ciclismo oggi – ha poi evidenziato il presidente del Coni Calabria – è duramente segnato da innumerevoli difficoltà, come testimoniano purtroppo le cronache di questi anni. In Italia la Federazione guidata di Di Rocco, sta portando avanti un lavoro meraviglioso nel tentativo di rilanciare l’immagine di questo nobile sport. In questo contesto, celebrare attraverso la cultura un personaggio come Coppi, non può che essere di grande incoraggiamento per tutto il movimento ciclistico».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche da Dionesalvi che ha parlato dell’avvio di una fase nuova per il ciclismo che deve passare attraverso «segni tangibili e prassi innovative. Il ciclismo come ricorda il fulgido esempio di Coppi, è sudore, fatica e impegno. Da questi punti fermi bisogna ripartire senza dimenticare i modelli del passato che hanno ancora tanto da insegnarci in termini di professionalità e dedizione. Il nostro comitato – ha poi concluso Dionesalvi – in questo senso agirà sempre nel rispetto delle regole e con grande trasparenza, nel fermo convincimento che il ciclismo rappresenti sempre uno sport in grado di contribuire alla crescita sociale».
Il dovere di ricordare Coppi passa anche attraverso l’esaltazione di questi concetti e, d’altra parte, anche questo è stato l’obiettivo perseguito da Ledonne con il suo libro. «Credo che oggi – ha affermato l’autore de “Il Campionisssimo” – sia assolutamente necessario diffondere, specie tra i giovani, i valori incarnati dalla straordinaria esperienza umana e sportiva di Coppi. Di questo sublime campione conservo tante immagini meravigliose ed esaltanti, come quella legata ad una corsa nei pressi di Cosenza in cui Coppi alzatosi sui pedali in curva, sembrava avesse le ali». Nessun dubbio poi per Ledonne, sul fronte prettamente sportivo: «Coppi era il più forte in assoluto e anche il celebre dualismo con Bartali di fatto non è mai esistito, come dimostrano chiaramente i dati tra il ’40 e il ’54, che ho riportato fedelmente nel mio libro».
L’enorme passione popolare è ancora viva e presente intorno al ciclismo, a dispetto delle tristi vicende che riempiono le cronache del nostro tempo. «Per questo – ha puntualizzato Di Rocco – è necessario consolidare il dialogo con quanti, fra società, atleti e addetti ai lavori, conoscono il ciclismo e i suoi valori più autentici. Anche le istituzioni però devono fare la loro parte, scommettendo con fiducia su eventi legati al ciclismo, grazie ai quali è possibile sostenere i processi di valorizzazione e promozione turistica del territorio. Oggi – ha poi osservato il presidente della Federazione Ciclistica - ci troviamo a dover fronteggiare una crisi che pur investendo tutto il movimento, ha fatto registrare delle risposte immediate. Il ciclismo in altre parole, ci ha sempre messo la faccia non esitando mai a squalificare anche personaggi di spicco. In questo contesto – ha infine concluso Di Rocco - la Federazione guarda con grande interesse agli ambiziosi progetti della Scuola Regionale dello Sport calabrese. Crediamo che la grande struttura di Gallina, un vero e proprio fiore all'occhiello per l'intero mondo sportivo del Mezzogiorno d'Italia, in cui troverà spazio un’apposita area dedicata al ciclismo, rappresenti un presidio strategico sotto il profilo educativo e formativo per tutto il territorio calabrese oltre che un riferimento qualificato per tutto il mondo sportivo regionale».