Il Coni Calabria ha un nuovo vicepresidente: si tratta di Fabio Colella, 39 anni, presidente della Federazione italiana vela, Comitato VI zona Calabria-Basilicata. Con questa nomina Colella, già componente della giunta eletta del Coni regionale presieduta da Mimmo Praticò, subentra a Demetrio Albino, chiamato a ricoprire il ruolo di coordinatore didattico-scientifico della Scuola regionale dello sport.
Il neo vicepresidente, sposato e padre di una bambina, nella vita esercita la professione di avvocato specializzato in diritto della navigazione. Per il terzo quadriennio olimpico consecutivo è stato confermato alla guida della FIV interregionale ma assolve anche a importanti compiti presso la federazione nazionale.
"L'incarico che sono stato chiamato a svolgere su proposta del presidente Praticò, cui va la mia gratitudine, si inserisce nell'ambito di un percorso di crescita avviato da quando, primo degli eletti, sono entrato a far parte della giunta regionale del Coni - afferma il vicepresidente -. Il mondo dello sport vive un momento delicato e difficile, sia per ragioni legate alla grave crisi economica in atto, sia per problemi atavici che abbiamo il dovere di contribuire a risolvere. Il Coni Calabria è un ente vitale, nel quale esistono giovani energie positive che vanno valorizzate, ma anche dirigenti di grande esperienza la cui azione è fondamentale e preziosa per tutti noi. Cercheremo di imprimere un ulteriore cambio di passo all'azione di un comitato che, pur con mille difficoltà, deve lavorare per dare risposte a dirigenti, tecnici e atleti, a federazioni e società. Sono convinto che nei tre anni che abbiamo di fronte - conclude Colella - si possa proseguire e portare a compimento il lavoro già avviato".
Da parte sua, il presidente del Coni Calabria Mimmo Praticò rivolge il suo "in bocca al lupo a Fabio Colella, dirigente sportivo che ha già maturato una significativa esperienza all'interno dei nostri organismi e sicuramente darà un contributo costruttivo e di vera crescita all'attività del Comitato. Avviamo così una nuova e, ne sono certo, ancora più positiva fase per il Coni regionale che deve operare sempre tenendo presente l'obiettivo fondamentale di salvaguardare l'interesse supremo dello sport: soprattutto quello di base, che costituisce il vero patrimonio, sociale prima ancora che agonistico, da tutelare per il futuro della nostra comunità".
È fissato per sabato 31 maggio 2014 il termine ultimo per l’iscrizione delle federazioni sportive e discipline associate al “Trofeo Coni”, la manifestazione organizzata in tutte le regioni italiane che ha come obiettivo, tra l’altro, la promozione dello sport di base e la ricerca di nuovi talenti.
Il progetto, voluto dal Coni centrale, è stato presentato nelle scorse settimane alla giunta e al consiglio regionale, che si sono riuniti a Lamezia Terme, e ha già fatto registrare l’adesione a livello nazionale di numerose federazioni e discipline associate.
L’obiettivo di questa grande kermesse, il cui “cartellone” si concluderà entro il 31 luglio prossimo, è rendere nuovamente protagonisti gli organismi di governo dei diversi sport, recuperando il ruolo fondamentale dell’attività di base, autentico motore del mondo Coni, e al tempo stesso tamponare il fenomeno dell’abbandono dello sport diffuso soprattutto tra gli adolescenti.
Come ribadito dal presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, è molto importante la partecipazione delle federazioni in ambito regionale, perché il “Trofeo Coni”, avviato quest’anno in via sperimentale, consentirà di entrare in un network di qualità, godere di benefici e premialità e usufruire di spazi di comunicazione che altrimenti sarebbe difficile ottenere.
Il presidente del Comitato olimpico regionale esprime profondo dispiacere in relazione alle ultime vicende che hanno riguardato la Tonno Callipo il cui titolo sportivo di serie A1 è stato ceduto a Milano: “Sconfitta per l'intero sistema l’abbandono di realtà di questo calibro”
“Quello a cui abbiamo dovuto assistere in questi ultimi giorni, è quanto di più doloroso si possa verificare per quanti ogni giorno spendono una parte importante del proprio tempo, per tutelare e promuovere i valori più profondi che lo sport è in grado di esprimere”. E’ il commento amaro del presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, in merito alle ultime vicende che hanno interessato la squadra di pallavolo di Vibo Valentia ‘Tonno Callipo’, il cui titolo sportivo di serie A1 è stato ceduto a Milano.
“Se è vero – prosegue Praticò - che una realtà sportiva costituisce uno straordinario veicolo di promozione e rilancio per il territorio che la ospita, la Tonno Callipo ha rappresentato uno dei più fulgidi esempi in tal senso. Un progetto sportivo, quello creato e portato avanti dall’imprenditore Filippo Callipo, in grado di lasciare un segno profondissimo nella storia dello sport calabrese degli ultimi vent’anni. Un entusiasmo e una passione legati non solo ai brillanti risultati conseguiti sul campo ma, più in generale, ad una vera e propria esperienza collettiva che ha rafforzato una comunità intorno ai pilastri della correttezza, dell’impegno civile della solidarietà, della partecipazione e della crescita sociale. L’epilogo amarissimo - evidenzia il presidente del Coni Calabria – con cui si conclude questa bellissima e importantissima parentesi della pallavolo regionale, non è altro che lo specchio dei nostri tempi. Ai problemi di natura economica e gestionale, infatti, si aggiungono le decennali carenze strutturali con cui il territorio calabrese è costretto a fare i conti. Carenze che implicano, il più delle volte, la necessità per i nostri giovani di svolgere attività sportiva in luoghi e impianti non idonei sostenendo, spesso, costi enormi.
La vicenda della Tonno Callipo rappresenta il caso più emblematico di una condizione generale che riguarda tantissime altre analoghe realtà. Parliamo di un universo di società e associazioni sportive che si trovano costrette a dover chiudere i battenti, in un contesto caratterizzato da sostanziale indifferenza. Quella che si consuma a Vibo Valentia, è l’ennesima, drammatica, dimostrazione che lo sport non può essere abbandonato al suo destino, da parte delle istituzioni, specie in un momento di crisi economica in cui è sempre più difficile trovare qualcuno disposto a investire su un progetto che ha fra le sue componenti basilari la passione. E invece ciò con cui dobbiamo confrontarci, quasi quotidianamente, è un processo di progressivo impoverimento di qualsiasi forma di sostegno o aiuto nei confronti del mondo dello sport. Un mondo – continua Praticò - che ormai va avanti con le proprie forze e grazie alla spinta generosa di quanti credono, a ragione, nella straordinaria capacità di incidere sul tessuto sociale, che ogni attività sportiva è in grado di manifestare. Il Coni Calabria intende ribadire l’impegno di tutte le componenti che agiscono al suo interno, per porre costantemente al centro dell’agenda politico – istituzionale le problematiche che interessano da vicino l’universo sportivo contrastando, al tempo stesso, il preoccupante disinteresse che intorno ad esso da troppo tempo si sta registrando. La voce dello sport si è levata più volte invano. È una sconfitta per tutti, una sconfitta che non possiamo accettare, quella di vedere affossato - conclude il presidente del Comitato olimpico regionale - ciò che è universalmente riconosciuto come una delle colonne portanti di qualsiasi società che si voglia definire civile e moderna”.
l.d.
Il presidente regionale del Coni interviene sulla vicenda dell’impianto reggino: “Lo sport calabrese è gravemente penalizzato dall’inagibilità della più importante struttura presente sul territorio. Chiediamo agli organi competenti di fare chiarezza e individuare in tempi brevissimi una strategia che porti allo sblocco di questa incresciosa situazione”
“Sono trascorsi ormai due anni dal tragico incidente verificatosi durante i preparativi per il concerto di Laura Pausini e costato la vita a un giovane operaio. Da allora il PalaPentimele sembra essere sprofondato in un’autentica voragine di incertezza che non possiamo più accettare”.
Sono queste le parole del presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, in relazione alla situazione del prestigioso impianto sportivo reggino. La tribolata vicenda del palazzetto, iniziata il 5 marzo del 2012, ha fatto registrare un nuovo capitolo con la chiusura delle indagini preliminari sul crollo del palco che avrebbe dovuto ospitare il concerto della cantante emiliana.
“Nell’arco di tutto questo tempo – prosegue Praticò – ci siamo adoperati, per quello che ci compete, per sostenere il percorso di ripristino della struttura e renderla così nuovamente funzionante. Ci siamo resi protagonisti di una costante attività di stimolo e di interlocuzione con gli organi preposti cercando in tutti i modi una soluzione rapida e condivisa. Riteniamo che sia gli uffici tecnici comunali che l’ufficio sport di Palazzo San Giorgio, abbiano svolto la parte di loro competenza e, peraltro, ci hanno fornito ragguagli puntuali sullo stato dell’arte della situazione. Ma ancora oggi manca la risposta per noi fondamentale: quando verrà riaperto il PalaPentimele? E’ questo che ci deve essere detto con chiarezza e nel più breve tempo possibile. Dopo due anni, tra sequestro della magistratura e lavori, l’impianto avrebbe dovuto essere riconsegnato alla pubblica fruizione. I tempi della burocrazia non sono degni di un paese civile. Non è compito del Coni stabilire di chi siano le responsabilità. A noi sta a cuore esclusivamente la tutela e la promozione dello sport. Un’attività che in un contesto come quello calabrese richiede un’attenzione e un senso di responsabilità, certamente maggiori rispetto ad altre realtà nazionali. In tal senso – evidenzia Praticò – riteniamo inaccettabile che ad oggi non si riesca a delineare una prospettiva precisa per il PalaPentimele.

Le ricadute di questa desolante pagina, che aggrava ulteriormente il già critico scenario in materia di impiantistica, sono pesantissime
per tutto il movimento sportivo calabrese. Sono numerose infatti – ricorda il presidente del Coni Calabria - le realtà che avrebbero bisogno della struttura reggina per il normale svolgimento delle loro attività, soprattutto quelle che partecipano a campionati nazionali. Senza considerare l’impossibilità di programmare eventi o manifestazioni, anche di carattere nazionale e internazionale, che più volte in passato hanno costituito una vetrina di grande prestigio e di valorizzazione per tutto il territorio calabrese. Chi ama lo sport e attribuisce ad esso un ruolo essenziale anche in chiave sociale, culturale e economica, non può più accettare di vedere finire il PalaPentimele in questa triste spirale di oblio e indifferenza. In gioco c’è il futuro di una delle strutture più importanti d’Italia, vero e proprio fiore all’occhiello del Mezzogiorno. E lo dimostrano i numerosi eventi internazionali, non solo sportivi, che proprio grazie al PalaPentimele è stato possibile portare in riva allo Stretto. Per questo motivo – conclude Praticò – chiediamo agli organi competenti di fare chiarezza e individuare in tempi brevissimi una strategia che porti allo sblocco di questa incresciosa situazione. Noi vigileremo costantemente, sollecitando in maniera periodica di conoscere la data esatta in cui, finalmente, il Palapentimele potrà tornare a ospitare una partita ufficiale. Al tempo stesso rinnoviamo l’impegno del Coni Calabria che, con spirito costruttivo e propositivo, intende continuare a spendersi, nell’ambito delle proprie competenze, perché lo sport calabrese non disperda un patrimonio cosi importante”.
l.d.
Il presidente Mimmo Praticò: «Stiamo facendo tutto il possibile per trovare una soluzione. Occorre mettere parte le divisioni di qualsiasi natura e lavorare assieme per salvare lo sport»
Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato un altro tassello si è aggiunto al mosaico già molto complesso della vicenda di Parco Caserta. Si tratta di una questione che non intendiamo affrontare sotto il profilo giudiziario perché non ci compete; ma, certamente, non possiamo esimerci dall’effettuare le valutazioni che riguardano lo sport nella città di Reggio Calabria.
I giudizi, da qualsiasi punto di vista si guardi l’intera questione, non possono che essere di segno negativo. Siamo sempre più preoccupati e, ci si passi il termine, anche addolorati, perché non riusciamo, nonostante i nostri sforzi, a trovare una soluzione a un problema che diventa ogni giorno sempre più pressante e che viene pagato a caro prezzo da centinaia di ragazzi tra cui molti diversamente abili, dirigenti, tecnici e atleti.
Noi non sappiamo più a che santo votarci. In questi mesi siamo stati in contatto con il Presidente del Coni Giovanni Malagò che, pur non autorizzandoci a prendere in gestione l’impianto, ha dichiarato massima disponibilità a darci una mano per una eventuale soluzione; abbiamo contattato la F.I.N. Nazionale; abbiamo coinvolto la F.I.N. Regionale, nella persona del Presidente Porcaro che si è dichiarato disponibile a farsi carico della gestione purché il Comune aderisse alle sue richieste, in primis un intervento finanziario per la riattivazione della struttura; con la Commissione straordinaria ed in particolare con il prefetto Chiusolo, il quale ha dato mandato al dirigente dell’Assessorato per trovare una soluzione al problema; abbiamo detto, in questo caso, che eravamo contrari a un eventuale bando poiché si sarebbero allungati parecchio i tempi con il rischio di creare maggiori danni alla struttura, riscontrando disponibilità dall’altra parte a seguire questa via; abbiamo aderito alla richiesta del Comune di chiedere al Coni Nazionale di mandare a Reggio dei tecnici per esaminare il problema e definire i costi indispensabili per l’attivazione “nuda e cruda” della struttura.
Il Coni, su nostro sollecito, ha inviato l’ingegnere Francesco Romussi, direttore generale dell’area Patrimonio e Impianti, insieme ad altri due tecnici, per effettuare una stima di massima; abbiamo ascoltato e cercato di dare speranza ai tanti ragazzi ed alle loro famiglie per un’apertura per quanto possibile celere. Abbiamo fatto, insomma, tutto quanto era nelle nostre possibilità, probabilmente anche andando oltre le nostre prerogative, per trovare una soluzione.
Anche monsignor Giuseppe Fiorini Morosini ci ha contattati, manifestando la sua disponibilità ad intervenire. Purtroppo con amarezza diciamo che non siamo riusciti, ad oggi, nonostante la nostra ferma volontà, ad ottenere i risultati sperati. Parco Caserta, in questo momento, rappresenta “la punta dell’iceberg” di un problema molto più ampio e complesso. È l’impianto per cui stiamo ricevendo maggiori pressioni, ma nelle stesse condizioni versa il Palapentimele, oltre a tanti piccoli impianti che utilizzano le diverse federazioni sportive, molte delle quali costrette a interrompere la loro attività e quella delle società affiliate.
Tante società sportive, quest’anno, si sono ritirate perché non ce la fanno ad andare avanti. Tanti dirigenti coraggiosi mi hanno dato la disponibilità a prendere in gestione alcuni impianti, anche a costo di renderli agibili in qualche modo a proprie spese. A tal proposito presenteremo alla Commissione straordinaria le schede di alcuni impianti e alcune proposte da parte delle società sportive e delle federazioni. Insomma, a Reggio si sta vivendo una stagione sportiva che sta andando avanti soltanto per la forte determinazione dei dirigenti sportivi.
Parlo di Reggio perché conosco più direttamente le problematiche, ma anche le altre province calabresi hanno grande difficoltà per l’utilizzo degli impianti, per la loro messa a norma, per l’abbandono di strutture mai utilizzate e non più utilizzabili per la vetustà e per l’abbandono da parte degli enti proprietari. Il mio grido di dolore vuole essere un modo per rivolgere a tutti gli amministratori locali – dai Comuni, alle Province, alla Regione – un’esortazione affinché non abbandonino lo sport calabrese al suo destino.
Ricordo a tutti che lo sport è vita, lo sport è passione, lo sport è rispetto delle regole, lo sport è povero di soldi ma è ricco di dignità e di valori, lo sport è senza colori di alcun tipo. Il mio appello è proprio questo: mettiamo tutti da parte le divisioni di qualsiasi natura e lavoriamo assieme per salvare lo sport. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti.