Il taekwondo in Calabria vivrà un’estate di preparazione e sport ai massimi livelli grazie all’impegno del Presidente della FITA Giancarlo Mascaro, ai tecnici delle società affiliate e soprattutto agli atleti che con dedizione affronteranno diversi impegni nazionali e internazionali.
Il duro lavoro ha permesso, infatti, a Scarfone Marialaura di ottenere a Giugno u.s. la medaglia d’oro all’Olympic Dream Cup di Roma, meritandosi così la prima convocazione azzurra, portando alto il nome della Calabria e della propria Società, Asd Fun sport center.
Altri due atleti Elia Nicola (Asd Fun sport center) e Simone Alessio (Asd Vigilfuoco) sono impegnati al raduno nazionale junior, in corso al centro di preparazione olimpica Giulio Onesti di Roma.
L’appuntamento più importane, invece, inizia oggi in Russia, luogo in cui si svolgerà il World taekwondo Grand Prix di Mosca, fino al 12 di Agosto 2018. Un torneo Internazionale nel quale vengono assegnati preziosi punti, utili per le qualificazioni olimpiche al quale prenderà parte Antonio Flecca (G.S. Vigilfuoco) chiamato a rappresentare i colori azzurri nella categoria – 58 kg.
Per gli appassionati della disciplina e per tutti gli sportivi sarà possibile vedere il prestigioso evento sul canale YouTube, appositamente dedicato dalla WT (World Taekwondo).
Complimenti ai nostri atleti calabresi, con l’augurio che possano tornare vittoriosi, alimentando ancor più il prestigio della Federazione che sta lavorando duramente, con passione.
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Ancora una gratificazione per la Calabria sportiva a Chieti, in occasione del Premondiale di ginnastica ritmica, in cui è stata presentata la squadra nazionale Italiana Junior che parteciperà, nel 2019, ai Campionati d’Europa e del Mondo.
La prima edizione dei Mondiali Juniores si svolgerà, infatti, a Minsk e la Calabria sarà presente tra le atlete partecipanti.
Sono sette le ginnaste convocate in preparazione tra cui: Serena Ottaviani 2005 (Faber Ginnastica Fabriano), Sofia Ellen Garcia 2004 (Aurora Fano), Siria Cella 2004 e Giulia Segatori (entrambe dell’Auxilium Genova), Vittoria Quoiani 2004 (Armonia d’Abruzzo), Alexandra Naclerio 2005 (Club Giardino) e la nostra Simona Villella 2005 (Kines Catanzaro).
Il merito di tagliare un traguardo così importante si ritrova nella tenacia e nella determinazione mostrate dall'atleta nel suo percorso di formazione, accompagnata da tecnici qualificati Giusi Crimi e Maria Luisa Davoli, che possono ritenersi abbondantemente soddisfatti.
I complimenti del C.R. CONI Calabria, della sua Giunta e del Consiglio si rivolgono al Presidente della FGI Aldo Calzona, nonché Vice Presidente del Comitato, con l’augurio che il cammino tracciato insieme riservi ulteriori gratificazioni sportive.
Antonio Urso, in qualità di Presidente FIPE (Federazione Italiana Pesistica) e Presidente EWF (federazione Europea Weightlifting), non smettere di combattere e credere nei sani valori dello sport!
Questo è il mio pensiero in riferimento alla notizia di qualche giorno fa sull’esclusione da parte del CIO, di pugilato e pesi dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Una notizia che rientrerebbe tra le brutte pagine dello sport, cancellando la storicità di alcune discipline come la pesistica, risalenti ad Atene 1896.
La questione, di natura elettiva, mette in primo piano le dimissioni dall’Aiba (associazione internazionale boxe amatori) di Ching – kuo Wu al quale seguirebbe l’uzbeko Gaffour Rakhimov, descritto dal Guardian come “uno dei principali criminali del suo paese”.
Moralmente sarebbe un fallimento investirlo del ruolo che lo vedrebbe diventare il numero uno della boxe olimpica; saltando il pugilato, infatti, potrebbe cancellarsi definitivamente anche il sollevamento pesi da Tokyo 2020.
Antonio Urso ha sempre combattuto la crisi etico – morale del sollevamento pesi in Italia, non abbattendosi per l’ultimo positivo risalente al 2003, tentando di opporsi, con il buon esempio, alla crescente percentuale degli atleti dopati negli altri Paesi (Azerbajan, 11 atleti su 13 sono risultati positivi ai controlli antidoping).
Ipotizzare la cancellazione da parte del CIO rappresenterebbe un enorme fallimento soprattutto per le giovani generazioni, inserite in contesti sani, lontani dal losco giro di denaro e dall’abuso di sostanze illecite.
Il volto dello sport, quello vero, quello pulito, quello innocente e realmente competitivo deve essere tutelato.
Antonio Urso, combatti!



