La lotta al doping:questioni giuridiche
Durata: il 22/06/2012
Scadenza iscrizioni: 20/06/2012
Descrizione Corso
Nel corso del 2011, i controlli antidoping sono notevolmente aumentati, al fine di sconfiggere tale piaga, lesiva, non solo della "par condicio" fra gli atleti, ma soprattutto della loro salute.
L'evoluzione del commercio dei prodotti dopanti, si pensi alla vendita on line di sostanze provenienti da paesi extra UE, unitamente alla diversa regolamentazione del fenomeno nei vari Stati, rende sempre più difficile l'attività repressiva, che rischia di "minare" la credibilità dello sport. In simile contesto, si colloca l'attività repressiva degli organi preposti al compimento di controlli – in ambito nazionale ed internazionale-.
La normativa in materia di doping deve "fare i conti" con il carattere transnazionale del fenomeno; se, in linea astratta, l'esigenza di uniformità della disciplina sembra essere garantita dall'esistenza di un organismo, la Wada, deputato a dettare norme valide per tutti gli Stati e ad accreditare i laboratori antidoping (che devono eseguire i medesimi protocolli), numerosi sono i problemi che si presentano, a livello applicativo, considerata, ad esempio, la necessità di recepimento di tali norme nei singoli Stati ed i possibili conflitti con le leggi interne.
L'attività repressiva sembra essere stata ostacolata altresì dalla decisione del TAS con cui è stata dichiarata l'illegittimità dell'art. 45 della Carta olimpica, consentendo, così, ad alcuni atleti squalificati per doping di partecipare ai giochi olimpici.
Il seminario, organizzato dall'area giuridica, premesse alcune considerazioni sulla regolamentazione del doping, si propone di esaminare il sistema dei controlli (in gara e fuori competizione) in ambito nazionale ed internazionale, le modalità, le difficoltà applicative, senza trascurare l'analisi delle questioni, delicate, in materia di privacy.