CONI Calabria: spettacolarizziamo l’evento sportivo, eliminando le barriere negli stadi di calcio.


Oggi più che mai, l’evento sportivo tende a spettacolarizzarsi, accattivandosi gli occhi dell’utenza, facilitando in termini di fruibilità la visione del match, amplificando a dismisura il coinvolgimento.
In seguito al protocollo d’intesa ‘Il rilancio della gestione, tra partecipazione e semplificazione’, portato avanti dal nostro Presidente Nazionale Giovanni Malagò e firmato nei giorni scorsi da CONI, FIGC, Ministero dell’Interno, Ministro dello Sport, Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, LND, AIC, AIAC e AIA per una migliore fruizione degli stadi di calcio, riflettevo sull’importanza di orchestrare al meglio, per lo più in termini regolamentari e strutturali, il calcio nella nostra terra.
L’importanza di aggiornarsi, di preoccuparsi delle esigenze dei fruitori di un servizio, di rendere confortevole il luogo in cui si svolge l’evento sportivo rappresentano obiettivi da prefissarsi e raggiungere con tutte le forze possibili.
Ma, cos’è l’evento sportivo calcistico? Cos’è diventata la partita di calcio? Questi sono i quesiti che mi spronano a veicolare un messaggio, più che altro un invito, ai sindaci delle Provincie calabresi a rivedere le loro risposte per aggiornare la Calabria.
Per me l’evento sportivo calcistico non rappresenta più i novanta minuti entro i quali ventidue giocatori, panchine escluse, si affrontano sul manto erboso; la spettacolarizzazione della partita, contornerebbe il momento tattico – tecnico entro i confini della suspense, dell’attesa, della sorpresa, dello shock teatralizzato.
Più che manto erboso quello di oggi è per me un palcoscenico, dove tutti recitano una parte e dove i protagonisti sono i “pubblici”, non più “targhettizzati” ma variegati nell’eterogeneità più totale per i quali ci si dovrebbe spendere maggiormente.
Venendo a una delle soluzioni portate avanti dal protocollo d’intesa, oltre le novità legate alla vendita biglietti anche il giorno della gara ai tifosi ospiti dei settori non appositamente dedicati, oltre l’evoluzione della tessera del tifoso verso la fidelity card, ciò che potrebbe rappresentare una reale apertura per il pubblico calabrese, appassionato di calcio e non, sarebbe la riduzione delle barriere e la maggiore fruibilità.
Considerando il cambiamento radicale, difficile da realizzarsi se non col la collaborazione di tutti, dalla Federazione, al CONI, alle Istituzioni in simbiosi con le forze dell’ordine, sicuramente gradito dalla sana tifoseria, la mia richiesta di riduzione delle barriere contornanti il rettangolo di gioco, mi auguro possa rappresentare la prima pagina di un “libro calcio” calabrese, all’alba del “calcio 3.0”.


                                                                                                   Presidente C.R. CONI Calabria
                                                                                                   Maurizio Condipodero