Coni Calabria e Fidas-Aspem insieme per la promozione della cultura della donazione
Attraverso un protocollo d’intesa il mondo dello sport calabrese e l’associazione donatori di sangue avviano una campagna di sensibilizzazione e informazione a sostegno dei pazienti emopatici
Un protocollo d’intesa fondato su un sistema di valori e principi comuni. Sono questi i contenuti essenziali di un documento che ha tra i suoi punti di forza la tutela del bene prezioso della vita. Artefici dell’iniziativa sono il Coni Calabria, rappresentato dal suo massimo esponente, Mimmo Praticò e l’Adspem–Fidas di Reggio Calabria, presieduto da Caterina Filippone Muscatello.
L’accordo fra i due enti segnerà l’avvio di azioni di cooperazione fra dirigenti e atleti volte a fornire una corretta informazione medico sanitaria e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del volontariato.
Previsti inoltre incontri e convegni di studio che contribuiscano alla diffusione della coscienza trasfusionale, la presenza di volontari Adspem-Fidas in iniziative di carattere sportivo e la creazione di uno sportello informativo all’interno della sede del Coni.
In apertura dell’incontro, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, ha sottolineato che la mission dell’ente da lui rappresentato «non è solo quella di promuovere la cultura sportiva ma anche e soprattutto quella di svolgere attività sociali imperniate intorno al rispetto delle regole e del vivere civile. In questo senso possiamo ben dire che la donazione del sangue è una delle forme più alte di civiltà. Lo sport può essere un volano per la diffusione della cultura trasfusionale, perché rappresenta al meglio il concetto di gruppo e la stessa capacità di fare squadra. Il Coni e l’Adspem, attraverso la firma di questo protocollo, possono diventare una team in grado di vincere questa sfida per la vita. Sono sicuro – conclude Praticò – che questo binomio rafforzerà fra quanti operano nel mondo dello sport, la volontà di dare qualcosa agli altri e di spenderci per il prossimo; se tutti insieme lavoriamo in questo senso, molte vite saranno salvate ed il lavoro di associazioni come l’Adspem, che dedicano il loro tempo per gli altri, non sarà vanificato».
Il presidente dell’Adspem, Caterina Filippone Muscatello, ha posto l’attenzione sulla «necessità di dare visibilità ad eventi come quello odierno, al fine di sensibilizzare la società alla donazione del sangue. In questo senso ringrazio tutti i mezzi di comunicazione che svolgono ogni giorno questo delicato compito. Ci vuole una forte passione per portare avanti un’attività di volontariato come quella dell’Adspem – ha proseguito Muscatello - ma il nostro lavoro è facilitato dalla consapevolezza che donare il sangue può salvare tantissime vite umane. Il protocollo di oggi, ne sono certa, sarà un sicuro trampolino di lancio per l’aumento delle donazioni ed è anche un importante riconoscimento per il ruolo che la nostra associazione svolge quotidianamente all’interno della società».