CONI Calabria: Condipodero esalta il modello Norvegese dello sport etico


Assistiamo a una svolta epocale nel mondo dello sport, all’interno del mondo calcio, con la Norvegia che compie, eticamente, un passo in avanti nella direzione di uno sport più sano.
La nazionale maschile, per l’occasione dalla forte propensione morale, ha reputato opportuno decurtarsi lo stipendio in favore della nazionale femminile che lo raddoppierà. Un gesto meraviglioso che sintetizza un percorso in simbiosi tra etica e sport, una strada diversa, quasi fosse una scalata evolutiva che fortifica le basi dello sportività in favore di un progredire, frutto di battaglie per le pari opportunità.
Riduzione del collettivo di squadra e rinuncia a una parte degli introiti commerciali derivanti dalle sponsorizzazioni hanno un valore ben più alto di uno stipendio che si abbassa.
La Norvegia porta avanti con determinazione e convinzione la parità e conquista i tre punti sul campo dell’etica; partite ancora in corso per Danimarca e Stati Uniti con quest’ultimi particolarmente attivi con la voce della campionessa della nazionale Hope Solo che parla di un’uguaglianza possibile, etica, legittima e giusta da intraprendere.
Il capitolo italiano a tal proposito spero vivamente possa scriversi o mettersi in risalto; il calcio italiano, sicuramente tra i palcoscenici mediatici più importanti, potrebbe, infatti, intraprendere la via norvegese così come tutte le altre discipline sportive.
Chissà, a tal proposito, quanti esempi positivi in Italia, magari non a livello nazionale ci siano e quanti ancora aspettano la giusta risonanza mediatica per uscire allo scoperto e veder moralmente crescere la nostra nazione dalle piccole grandi cose, strutturali e fondanti per uno sport sano e vincente.